Chi mi conosce lo sa: da sempre combatto per la parità dei diritti di ogni donna e uomo, denuncio qualsiasi discriminazione verso le persone più fragili. È chiaro, però, che il tema delle donne, purtroppo, non è un capitolo del tutto chiuso: durante la mia visita a Roccastrada mi sono voluta fermare ad ammirare la panchina rossa, simbolo di denuncia contro la violenza sulle donne. Negli anni si sono fatti passi da gigante, affermando sempre più i diritti femminili, ma ancora non è il momento per smettere di parlarne, correndo il rischio di regredire, buttando all’aria anni e anni di lotte e sacrifici.

Ancora parliamo di quote rosa, di stipendi più bassi rispetto alla popolazione maschile. Dobbiamo trattare questi argomenti, la Regione in questi anni ha fatto molto, ma ancora possiamo fare di più. Altro tema è quello della violenza, tema purtroppo ancora attuale, che colpisce diverse donne ogni giorno. Argomento dove la popolazione più colpita non è quella giovanile, ma soprattutto quella delle donne mature, dai 50 anni in poi. Persone che rimangono vittime del proprio coniuge subendo violenze, sia verbali che fisiche, rimanendo in silenzio per paura dei giudizi. Questo, sarà uno dei molti punti da cui la Regione Toscana, insieme ad Eugenio Giani, dovrà ripartire.

Parliamone, teniamo alto il valore delle donne. Solo quando smetteremo di parlare ci quote rosa e di violenze. Solo all’ora potremo parlare di uguaglianza.

Donatella Spadi

 

 

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