Il progetto presentato da Iberdrola non mi pare compatibile con la legge regionale in materia di installazione di impianti fotovoltaici a terra e, aggiungo, avrebbe un impatto pesante in un cotesto di grande valore paesaggistico e in una zona turisticamente conosciuta e frequentata.

Ha fatto bene l’assessora regionale Monia Monni ha sottolineare il contrasto con la normativa regionale le linee guida regionali prevedono per gli impianti fotovoltaici nelle aree rurali un limite di potenza di 8 MegaWatt e di occupazione di suolo di 13 ettari, nonché l’intesa con il Comune interessato dalla localizzazione dall’impianto. Qui stiamo parlando di un impianto di 62,3 megawatt e 110 ettari.

Io credo che le energie rinnovabili rappresentino il futuro e che nei prossimi anni dovremmo investire molto nel campo della green economy. Questo, però, non può avvenire senza un’adeguata regolamentazione. Progetti come quello di Iberdrola assicurano alti livelli energetici ma a spese di grandi porzioni di suolo e in un contesto paesaggistico da salvaguardare. La Toscana, invece, sta portando avanti una politica lungimirante contro il consumo di suolo, privilegiando per l’installazione di impianti fotovoltaici lo sfruttamento dei tetti di fabbricati, capannoni ed edifici esistenti.

Donatella Spadi