Il Misericordia di Grosseto è il nostro ospedale provinciale. Un territorio come il nostro, vasto e poco densamente popolato ha bisogno di un ospedale provinciale che si possa definire tale.

Gli investimenti della Regione ci hanno permesso di avere nuove sale operatorie e nuovi reparti. Manca ancora qualcosa: alcuni servizi, un pronto soccorso, già grande ed efficiente, ma che deve avere ancora più opportunità di intervento.

Credo sia necessario avere una stroke unit e quindi una riabilitazione di tipo neurologico per evitare e diminuire l’esito di un ictus nella popolazione.

Abbiamo bisogno di un’angiografia interventistica che è già un’eccellenza nella provincia di Grosseto, ma che dobbiamo potenziare.

Ci sono poi tanti servizi “retti” da colleghi che, talvolta, si trovano anche un po’ soli, penso, per esempio anche ai disturbi alimentari. Disturbi che ci fanno pensare subito a bulimia e anoressi, ma c’è tutto il tema dell’alimentazione degli anziani.

C’è poi la partita dei servizi diagnostici dove la telemedicina ormai, banda larga permettendo, ci offre molte possibilità. Per renderla sempre più efficace dovremo rivedere i protocolli, cercare di renderla più smart, meno burocratizzata. Ancora, non ci possiamo permettere di avere una neuroradiologia che non abbia una guardia attiva. Questo limita molto il lavoro degli ospedali periferici, con la conseguenza, spesso, di ingolfare il lavoro di pronto soccorso dell’ospedale provinciale.

Un plauso va sicuramente al 118, di cui faccio parte da tanti anni, anche se ormai sono direttore del pronto soccorso. Il 118 è un reparto diffuso che arriva in ogni angolo del territorio.

La partita dell’emergenza, ma anche dell’ospedale hub è importante non mollare e cercare di avere di più, anche perché le cosiddette “tempo dipendenze”, quelle importanti che ci permettono di salvare cuore e cervello in termini medici, sono possibili grazie a un servizio di emergenza forte che può far arrivare il paziente giusto nel momento giusto nel luogo giusto.

Donatella Spadi