Il reparto di emergenza–urgenza non può subire un calo del personale, ne va della vita delle persone oltre che dell’efficienza dell’organizzazione ospedaliera.

Oggi ho depositato un’interrogazione al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, chiedendo quali siano le attuali condizioni dei reparti di emergenza–urgenza toscani e quali i progetti e le iniziative della Regione. L’emergenza–urgenza costituisce il primo contatto tra il paziente e il professionista sanitario: qui si stabilizza il paziente, si eseguono le prime diagnosi e si decide il percorso più adatto da intraprendere. Questo implica la necessità di avere una forte presenza di professionisti, tra medici e infermieri, sia all’interno degli ospedali ma anche nei 118 e nei punti di emergenza territoriali (PET).

Secondo il monitoraggio eseguito dalla Regione a giugno 2021 la carenza del personale medico si aggira intorno alle 200 unità. Questo è frutto di una sempre meno attrattività nei confronti del lavoro ma anche di una costante riduzione dei posti di specializzazione da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca. Negli anni abbiamo cercato di colmare questo gap introducendo, all’interno dei pronto soccorso, figure mediche con specializzazioni equipollenti al presidio desiderato. La Toscana ha affrontato molto bene la terza ondata di emergenza sanitaria, ma sono emerse criticità relative alla carenza di personale. Personale che adesso si trova ad allentare la tensione smaltendo le ferie e gli orari straordinari eseguiti durante il periodo invernale incrementando, inevitabilmente, la lacuna organica all’interno degli ospedali.

Con l’interrogazione depositata oggi  chiedo alla Giunta regionale di pensare a nuove strategie e soluzioni da adottare subito e nel prossimo futuro. Un reparto di emergenza-urgenza adeguato conferisce all’intero sistema ospedaliero più solidità ed efficienza. Dobbiamo investire sulla sanità, il Covid ce lo ha insegnato, abbiamo già attuato decreti che permettono alle aziende sanitarie di investire sui reparti di emergenza–urgenza. Occorre, inoltre, dare garanzie assicurative nei confronti delle figure mediche non specializzate che si ritrovano nei reparti a dover svolgere questo lavoro.

Donatella Spadi