La sanità ospedaliera e territoriale della Provincia di Grosseto ha bisogno di risorse economiche e di mettere al centro l’urgenza di ammodernamenti strutturali In questi anni come medico in prima linea da un presidio più periferico come quello di Massa Marittima ho potuto capire quanto il sostegno della Regione e delle istituzioni sia fondamentale per dare risposte ai bisogni, piccoli e grandi, delle comunità.

 

Preoccuppazione per i futuri investimenti

È per questo che nei giorni scorsi mi è salita una grande preoccupazione e amarezza per quelle che, spero, leggendo alcune notizie che, spero, siano solo, indiscrezioni stampa. In questi anni la Regione Toscana ha fatto molto per la sanità del nostro territorio, a partire dai 65 milioni di euro stanziati per il Misericordia, ma il percorso non può fermarsi. La nostra provincia ha bisogno di investimenti, di risorse economiche da destinare ai necessari ammodernamenti.

La Maremma ha bisogno di fondi da investire nella sanità ospedaliera e territoriale, a partire dall’Ospedale di Grosseto che ha ovviamente un ruolo centrale per l’intero territorio di riferimento e a sostegno degli ospedali più piccoli nell’accoglienza dei malati che devono essere trasferiti per la continuità di cure e nel supporto ai servizi che sono carenti di personale medico e infermieristico.

 

“Va evitata per le nostre comunità la chiusura di servizi essenziali per la popolazione, soprattutto nelle piccole comunità a prevalenza demografica anziana.”

 

La cura e l’accesso alle cure devono essere temi da mettere al centro ogni giorno e non solo in campagna elettorale per ‘rinfocolare’ il dibattito. L’emergenza Covid – 19 dovrebbe aver insegnato alle istituzioni e alla politica che solo chi può contare su un sistema sanitario diffuso ed efficiente ha un’arma in più contro l’infezione.

Un punto di incontro per mettere la sanità al centro del progetto

Il mio augurio è che la Regione Toscana e i vertici dell’Ausl riescano a trovare un punto di incontro per il bene di tutti noi. Io, come indipendente e come medico di medicina d’urgenza, ho accettato di candidarmi con il Pd in consiglio regionale per mettere la mia esperienza e le idee raccolte in questi anni da medici, infermieri, operatori sanitari e pazienti al servizio di un progetto che metta la cura e la sanità al centro.