Sono oltre venti anni che Orbetello attende la conclusione delle operazioni di bonifica della ex Sitoco. Poco meno di 50 ettari tra le ferrovia e la laguna, disseminati di 400 mila metri cubi di fabbricati che ancora resistono all’aggressione del tempo. Una monumento all’archeologia industriale, ma anche una storia senza fine tra passi avanti, vicende giudiziarie e improvvisi stop per la messa in sicurezza e la riconversione della ex fabbrica chimica della Montecatini che per settant’anni ha dato lavoro a duecento famiglie, ma che ha lasciato tracce pesanti del suo passaggio, nell’acqua e nel suolo.

A giugno dello scorso anno, la proprietà, Laguna Azzurra srl, ha portato a compimento la rimozione di pannelli all’interno e all’esterno degli edifici, ma resta ancora insoluto il problema dell’area circostante nella quale sorgono i capannoni fatiscenti e sono ancora stoccati rifiuti potenzialmente pericolosi. I cittadini che abitano nella zona sono preoccupati ed esigono risposte certe, non più procrastinabili.

È a rischio la salute delle persone, la qualità dell’ambiente e la tenuta del delicatissimo ecosistema lagunare. Questo non è solo un problema di Orbetello, ma ci riguarda tutti, a livello provinciale, regionale e nazionale.

Gli strumenti per chiamare la proprietà a ottemperare agli impegni di bonifica e messa in sicurezza ci sono, le tecnologie per eliminare gli elementi inquinanti – primo tra tutti l’amianto – e rendere sicura l’area ci sono. Ma da soli non bastano.

Occorrono risorse, un progetto e una visione strategica che dia un futuro e restituisca nuova dignità alla ex Sitoco, riconvertendola, riqualificandola e rendendola fruibile alla comunità. Per farlo occorre la volontà del privato e la sinergia con il pubblico. Questo sarà uno dei miei impegni prioritari se sarò eletta.

Donatella Spadi